Piante

Aglio Rosso di Sulmona

Ultimamente, oltri i cavoli abbiamo piantato aglio rosso di sulmona e topinambur. Sotto troveremo una sceda per l’aglio.

L’aglio come il cavolo-broccolo ha bisogno di tanta sostanza organica per dare frutti e il nostro terreno essendo poco profondo è ben poco nutriente. Il letame di cavallo se pur un ottimo concime naturale deve essere maturo e ci vuole almeno due anni di stagionatura prima che possa essere usato per coltivarci.

Il radicchio (che abbiamo piantato un po tardi e infatti sta rimanendo piccolino) e la lattuga hanno meno esigenze nutritive, per loro il problema può essere il freddo.

Contro il gelo del terreno possiamo pacciamare, tecnica che ci aiuta anche a controllare la crescita di infestanti che ho visto che hanno germogliato in molte cassette. Per pacciamare abbiamo in abbondanza aghi di pino che per la presenza di resina sono anche antiparassitari.

Aglio

di Dominicis Leandro

L’Aglio è una pianta originaria dell’Asia e le maggiori produzioni mondiali provengono ancora oggi da Paesi quali India, Cina ecc.; in Europa i principali produttori sono Spagna ed Italia, i consumi e la produzione Italiana sono in diminuzione sia per il minor uso che oggi si fa dell’aglio sia per la concorrenza soprattutto Spagnola.

CENNI BOTANICI

Le cultivar coltivate fanno capo a due tipi principali, anche se numerose sono le denominazioni locali, nelle aree più importanti di produzione, per le quali del resto manca una sufficiente caratterizzazione.

•  Aglio bianco o comune; comprende le varietà   di aglio a tuniche esterne bianche; queste presentano bulbi grossi e compatti, con spicchi regolari. Sono le più diffuse a livello nazionale, si adattano all’impianto autunnale al centro-sud, oppure primaverile al nord, hanno buona produttività e conservabilità.

•  Aglio rosa o precoce; è caratterizzato da tuniche esterne di color bianco roseo o bianco-giallo; forma bulbi grossi con più di venti spicchi, piccoli e meno regolari rispetto all’aglio bianco è adatto all’impianto autunnale solamente a sud-Italia ove viene apprezzato per la sua precocità (circa un mese). Esso è consumato soprattutto come aglio fresco per la sua scarsa conservabilità. Appartengono a questo gruppo l’aglio “Rosa napoletano” ed il “rosa di Agrigento”

ESIGENZE PEDOCLIMATICHE

L’aglio si adatta bene per quanto riguarda il terreno purchè sia soffice, ma preferisce comunque terreni con bassa salinità e ben dotati di sostanza organica. L’ottimo di reazione oscilla tra pH 6 – 7.

Per controllare meglio le malattie fungine il terreno deve essere ben aerato e lavorato per evitare qualsiasi ristagno d’acqua.

Le esigenze di temperatura sono:

•  semina diretta in campo, 5°C almeno per la germinazione;

•  temperatura letale -10, -15°C;

•  le piante che non sono mai esposte a temperature inferiori ai 15 gradi hanno difficoltà a formare il bulbo.

ROTAZIONE / CONSOCIAZIONE

L’aglio di norma segue colture che lasciano il terreno ben dotato di sostanza organica, sofficie e con poche erbacce. Per tali motivi è bene che segua spinaci, patate, cavoli, mentre   risulta svantaggiosa la successione ad altre Liliaceae o bulbose, o piante a radice carnosa; non deve mai succedere a se stesso per motivi fitosanitari, è opportuno far trascorre almeno 4-5 anni prima di ripetere la coltura sul medesimo appezzamento.

L’evoluzione della coltivazione, anche in AB, non porta più a praticare la consociazione; su piccole estensioni è comunque consigliabile con ottimi risultati abbinarlo con le carote a file alterne.

FERTILIZZAZIONE

La fertilizzazione è elemento di grande importanza non solo per la crescita e per la produzione, ma anche per il controllo di malattie e dei parassiti, quindi è assolutamente indispensabile concimare il terreno almeno 30 giorni prima della semina se si usano concimi organici e polline acquistati sul mercato.

La concimazione migliore è da considerarsi in relazione al terreno dove si effettua la coltivazione, generalmente con l’apporto di circa 400 q / ha di compost, la coltura non avrà più bisogno di nessun apporto fogliare. Tali quantità sono indicative e non considerano gli apporti delle colture precedenti.

  IMPIANTO

La preparazione del terreno deve essere eseguita con la massima cura almeno 30 gg. Prima delle operazioni di semina.

Secondo il calendario lunare la messa a dimora deve avvenire cinque giorni prima della luna piena.

L’investimento ottimale è di 25-30 bulbilli/mq (40-45 cm tra le file e 8-12 sulla fila).

La distanza tra le file per esigenze di lavorazioni può variare secondo il tipo di meccanizzazione utilizzabile.

DIFESA

Se il metodo di AB applicato è corretto nei suoi passaggi (rotazione, fertilizzazione, ecc.), la coltura raggiunge un buon equilibrio così da avere poche patologie da curare.

Le principali avversità da controllare sono: peronospora, nematodi, mosca e tignola;

PATOGENO DANNI ALLA PIANTA DIFESA INDIRETTA DIFESA DIRETTA
PERONOSPORA Peronospora schleideni Foglie con macchie decolorate longitudinali, poi necrotiche e ricoperte di un feltro grigiastro; le foglie si presentano piccole e contorte Evitare ristagni, eccessi di concimazioni azotate, irrigare il necessario, rotazione almeno triennale con colture che non ospitano il patogeno(prati, altre liliacee,ecc.) Distruzione delle piante malate e trattamenti con prodotti rameici.

A titolo preventivo si possono fare trattamenti ripetuti con equiseto al piede delle piante

NEMATODI Alterazioni a carico della parte ipogea Rotazioni, coltivazione di piante biocidi quali ad esempio senape solarizzazione
MOSCA

Chortophila o Hylenia antiqua

Il cure appare eroso con numerose larve e in via di marcescenza Non porre la coltura a meno di 200 metri dai magazzini di conservazione, Consociazione con carote ove possibile, usare solo concimi organici maturi compostati, seminare tardivamente, trattare i bulbi con farina di roccia o litotamnio nel periodo di volo della mosca annaffiare 2 volte la settimana con tanaceto o assenzio ed effettuare trattamenti abbattenti con piretro o nei casi più critici con rotenone.
TIGNOLA                    Acrolepia assectella Le larve si nutrono delle foglie e del bulbo Non porre la coltura a meno di 200 metri dai magazzini di conservazione, Consociazione con carote, sedano o prezzemolo ove possibile, usare solo concimi organici maturi e   compostati, trattare i bulbi con farina di roccia o litotamnio Bacillus thuringensis distribuito prima della chiusura delle uova nelle ore serali.

  GESTIONE DELLE INFESTANTI

Tale pratica è frutto soprattutto di:

•  una corretta rotazione;

•  messa a dimora dei bulbilli con temperature appropriate;

•  semina dopo avere lavorato ed irrigato il terreno in maniera tale da simulare la messa a dimora “falsa semina”;

•  interventi meccanici con sarchiatrici.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

La raccolta inizia quando la pianta ingiallisce e secca estirpando le piante a mano o con macchine nei mesi primaverili (maggio-giugno); vengono essiccati in campo per una settimana quelli per il consumo fresco 2 o 3 settimane quelli da serbo.il bulbo deve essere protetto dai raggi diretti del sole (scottature).

La resa varia da 100-120 q/ha fino a punte di 200 q/ha.

La conservazione in frigo consente il mantenimento per sei otto mesi con irrilevante calo in peso, mentre la conservazione in ambiente naturale determina un calo di circa il 30%.

CARATTERISTICHE e CURIOSITA’ SULL’AGLIO

(elaborazione tratta dal sito della Conerpo)


Per le sue proprietà, l’aglio è considerato un prezioso farmaco naturale; la presenza di allile, zolfo, iodio e silicio lo rendono un eccellente antibiotico, con spiccata azione battericida. Inoltre, aiuta a proteggere l’organismo contro le malattie, svolge un’azione stimolante sul cuore e depurativa sul sangue e, secondo studi recenti, contribuisce anche a prevenire i tumori, soprattutto quelli dell’intestino.
Per poter sfruttare pienamente le sue proprietà, è consigliabile non cuocerlo troppo ed aggiungerlo, in piatti come salse, arrosti e stufati, a fine cottura. E’ inoltre buona norma schiacciarlo direttamente nell’olio con una forchetta, in modo da impedire l’evaporazione delle sostanze fosforate, estremamente volatili.
Una buona cura consiste nel far macerare tutta la notte 3 o 4 spicchi d’aglio in un bicchiere d’acqua calda e bere, la mattina successiva, l’infuso, dopo averlo filtrato.
Bianco o rosa, l’aglio è sicuramente il bulbo aromatico più diffuso. Appese in un ambiente fresco ed areato, le teste d’aglio si possono conservare anche per un anno. Prima di utilizzarle, occorre verificare che gli spicchi siano sani e croccanti ed eliminare quelli molli e macchiati, poiché sono indigesti e di sapore sgradevole.

L’aglio svolge un’azione antisettica, balsamica ed espettorante a livello dell’apparato respiratorio. E’ indicato per chi ha problemi di ipertensione, contro le malattie da raffreddamento ed i disturbi dei fumatori cronici. L’aglio gode, inoltre, di proprietà spasmolitica, antisettica ed antidiarroica a livello intestinale. E’ sconsigliato a chi soffre di peracidità gastrica.
In cosmesi, sembra giovare contro la caduta dei capelli.
In cucina può essere utilizzato nella preparazione di sughi, minestre, zuppe, frittate e piatti a base di verdure o carne, a cui conferisce un inconfondibile aroma.

COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO DELL’AGLIO
(100gr. di prodotto)

Parte edibile 75 %
Acqua 80,0 g
Proteine 0.9 g
Lipidi 0.6 g
Glucidi disponibili 8.4 g
Fibra alimentare 0 g
Energia 41 kcal
Sodio 0 mg
Potassio 0 mg
Ferro 1.5 mg
Calcio 14 mg
Fosforo 63 mg
Niacina 1.3 mg
Vitamina C 5 mg

Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione

BIBLIOGRAFIA

Agricoltura biologica mediterranea di Gabriel Guet – ed EDAGRICOLE

Principi di orticoltura di Romano Tesi – ed. EDAGRICOLE

Malattie e parassiti dell’orto di Adriano Del Fabro – ed. DEMETRA GARDENING

Orto frutteto biologico di ELBA studio editoriale – ed. DEMETRA